mamma mia, consigliare un libro è come consigliare una cravatta o un profumo, è talmente personale che il rischio di sbagliare è elevatissimo. In questo caso, poi, c'è la complicazione del "cervello", inteso come partecipazione emotiva cosciente e non solo emozionale, a determinare il risultato.
Io amo leggere da sempre, più o meno intensamente a seconda del periodo, e quindi passo senza problemi da un genere all'altro. Anche in funzione del contesto in cui leggo: ad esempio, a casa mia leggo cose totalmente diverse da quando sono in viaggio, dove sono concentrato sul lavoro ed ho giusto bisogno di rilassarmi senza star lì a chiedermi troppe cose.
Per questa variabilità umorale, ed anche a sostegno importante del budget da destinarsi, perché un libro -ben che vada- oggi costa quanto un filtro olio dei ricambi ufficiali, mi è molto d'aiuto l'e-reader. Mi porto sempre dietro un migliaio di libri in uno spazio irrisorio ed a peso limitatissimo. E gioco sulla quantità di offerta scorrendo i titoli e gli autori.
Sono da sempre scettico verso le classifiche dei best seller, specie adesso che lo spaccato culturale ce lo offre un Fabio Volo in testa alle classifiche, coi suoi copia e incolla dai bigliettini dei Baci Perugina.
E mi piace scoprire autori nuovi, magari non proprio emergenti ma sconosciuti ai più. Il limite qui, però, è dato dal loro modo di scrivere. essendo più "artigiani" dello scrivere, a volte adottano sintatticamente un modo di esporre che mi è assolutamente incompatibile. Però è anche vero che in età matura è bello riscoprire i grandi classici, intesi ed assaporati in maniera totalmente differente rispetto a quando li si lesse ...secoli fa. Insomma, bella bazza.